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UN MONDIALE GRAVEL A TUTTO OSS

Attesa, bandiere che sventolano e gente che urla non sono mancate nemmeno in questo primo weekend di Ottobre che per gli appassionati delle due ruote ha il sapore di novità, di punto zero. 

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Parliamo del primo Campionato Mondiale Gravel, corso in Italia, nelle terre del Veneto. Uno spettacolo lungo 190 chilometri attraverso i caratteristici paesaggi della pianura padana percorrendo gli sterrati che uniscono le città di Vicenza a Cittadella.

Al via dell’edizione zero un parterre di tutto rispetto con la presenza di campioni del calibro di Peter Sagan, Mathieu Van der Poel e Greg Van Avermaet.  Tutti uomini da grandi occasioni, abituati al corpo a corpo nelle Grandi Classiche, in cui strategie e tattiche saltano per lasciare spazio a gambe e cuore.

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Non solo corridori provenienti dal mondo della strada. Campioni di diverse discipline hanno accettato la sfida tentando la conquista dell’iride. Un peloton ricco di personalità con caratteristiche e background completamente differenti hanno dato vita ad una prima edizione imprevedibile sotto tutti gli aspetti.

Atmosfera frizzante che ha stimolato i corridori più adatti alle corse del nord e che ci ha regalato un podio di assoluto livello composto dal belga Gianni Vermeersch, il nostro Daniel Oss e l’inarrestabile Mathieu Van der Poel.

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In queste gare, dove passione e performance si incontrano, a spuntarla sono i più coraggiosi.

Daniel ha conquistato un secondo posto che ha un sapore dolcissimo. Stimolato dall’imprevedibilità di questa prima edizione ha affrontato la gara di petto, senza temere le strategie e i tatticismi degli altri corridori.

Forte del suo background ha liberato la mente, cercando di viverla al meglio delle sue possibilità. Grazie alla sua esperienza maturata nelle classiche del nord - corse che predilige in assoluto - si è presentato al via con un unico obiettivo: dare il tutto per tutto senza temere di sbagliare. Stare davanti, anticipare, dare il ritmo per evitare frustate e inseguimenti è stata la regola. Correre con coraggio, ascoltando il cuore e la voglia di andare forte prima della testa e delle inevitabili indecisioni che affiorano in ogni corridore. 

Nella sua azione decisa non è stato solo. Ad accompagnarlo in una delle fughe più lunghe della sua carriera è stato il belga Vermeersch che solo negli ultimi 10 chilometri è riuscito a beffarlo, superando con grande abilità il tratto più tecnico e andando a conquistare in solitaria il primo titolo mondiale nella disciplina Gravel. 

Per Oss resta il dispiacere di aver sfiorato l’impresa ma anche la soddisfazione di un bellissimo secondo posto conquistato nel più bello dei modi: correndo per se stesso, probabilmente ripetendosi tra sè e sè le due parole che scattano nella mente pensando a Daniel: Just Ride

“Ho corso con l’obiettivo di non subire il ritmo degli altri. Non mi aspettavo che andasse via una fuga di due, magari in 4 o 5 sarebbe stata più aperta ed avvincente, richiedendo mosse più spavalde per aggiudicarsi la vittoria. Alla fine però la fatica è venuta fuori comunque: ogni curva era un rilancio e sulle gambe si è sentito. Non ho rimpianti, ho vissuto una giornata a tutta, respirando una frizzante aria Mondiale. E’ stato un bellissimo punto zero, segnato da grandi sorrisi e persone meravigliose.”

Le sue parole al termine della corsa lasciano trasparire la soddisfazione di aver conquistato un grande traguardo al termine di una stagione difficile. Proprio nella tappa del Tour de France che solca il ciottolato della Parigi-Roubaix -gara da molti associata al tracciato di questo mondiale - un importante infortunio ha segnato questo 2022 privandolo di molte opportunità di successo.

Tutto questo incarna perfettamente l'animo Rock di Daniel che ancora una volta ha dimostrato di aver grinta da vendere e sapendo tenere fede fino in fondo al suo stile, correndo soprattutto con il cuore e sempre "a tutto Oss". 

A noi non resta che fare i complimenti a Daniel Oss per il suo bellissimo secondo posto e a tutti i corridori che hanno preso parte a questa prima edizione del Campionato Mondiale Gravel. Indipendentemente dal terreno in cui pedalano, vedere questi ragazzi in sella è e sarà sempre uno spettacolo unico. 

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