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STRADE BIANCHE

Da Siena a Siena in un percorso che attraversa una terra ricca di cultura, storia e paesaggi mozzafiato. Grazie ai lunghissimi settori di strade sterrate e i numerosissimi muri con pendenze a doppie cifra si può definire come la classica del Nord più a sud d'Europa.
Parliamo della Strade Bianche, una delle classiche di primavera più suggestive del calendario UCI.

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Toscana, terra di poeti, santi e navigatori il cui nome evoca immagini che raffigurano solitari casali in pietra sulla cima di qualche collina, contornati da file di cipressi e grandi vigneti illuminati da un sole che nelle giornate più calde rende le temperature estreme.

Siena, fiore all'occhiello di questa regione e che nell'immaginario collettivo rappresenta la toscanità più pura, è un concentrato di arte e storia, di cultura e tradizioni, conosciuta per le prelibatezze della terra e per l'arredo medievale che fa da perfetta cornice al celebre Palio di Siena.

Ma in città ad inizio primavera c'è qualcosa di strano nell'aria: ai più appassionati delle due ruote gli stendardi delle contrade richiamano alla memoria gli stemmi e le bandiere che fanno da sfondo alle più gloriose e mitiche 'classiche del nord'.

E' tempo di Strade Bianche, una delle classiche monumento più suggestive al mondo, unica nel panorama italiano. Il suo percorso unisce le peculiarità delle due più famose corse del nord. I lunghissimi tratti di strade sterrate ricordano i faticosi tratti in pavè della mitica Parigi-Roubaix mentre i durissimi muri in doppia cifra richiamano alla memoria il tifatissimo Giro delle Fiandre.

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Considerata la classica del Nord più a Sud d'Europa, La Strade Bianche è entrata ufficialmente nel calendario UCI world tour solamente nel 2017 ma nonostante questo non manca di storia: se al nord è la fama della corsa a consacrare i corridori, qui tra le colline toscane sono i ciclisti a tracciare il loro destino e la storia della Strade Bianche.

Memorabili sono le tre vittorie dello svizzero Fabian Cancellara, primo corridore a cui è stato dedicato un tratto in sterrato, il Monte Sante Marie, lo stesso in cui quest'anno il detentore del tour de france Tadej Pogacar, in un'azione degna dei più grandi, ha indurito il rapporto e senza voltarsi è andato a conquistare in solitaria Piazza del Campo.

La vittoria di Alaphilippe prima di laurearsi campione del mondo, le aperte di Mathieu Van Der Poel sugli iconici muri e le progressioni di Wout Van Aert sono solo gli ultimi atti di una corsa che è destinata a scrivere pagine importanti nella storia del ciclismo Italiano e Internazionele.

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