Dall'ombra del Duomo a quella della Mole, dalle vie della moda e della finanza ai raffinati viali fiancheggiati da antiche caffetterie ed eleganti edifici gotici. Un viaggio da capoluogo a capoluogo in un percorso che attraversa le bellezze e la cultura dell'alta pianura padana. Parliamo della Milano-Torino, la corsa in linea su strada più antica del mondo.
Si correva a Marzo, nel fascino del 'mare a quadretti' delle risaie, prima che diventasse, nel 1911, una Classica d'autunno, inserita nel calendario subito dopo i Mondiali su strada.
Un percorso che, per 200 chilometri, attraversa la Lombardia e il Piemonte, unendo i capoluoghi che le hanno dato i natali.
Come Ulisse nel corso dell'Odissea, la storia della Milano-Torino è tanto lunga quanto burrascosa: sospesa dopo la prima edizione venne riproposta annualmente solo venti anni dopo, con svariate interruzioni e spostamenti in calendario.
Oggi, dopo quattro anni di pausa, dal 2008 al 2011, sembra aver trovato finalmente stabilità.
Dal 2012 la corsa ha visto crescere, tra i partecipanti, il numero di campioni internazionali: Contador, Miguel Angel Lopez, Rigoberto Uran, Thibaut Pinot, Michael Woods e Arnaud Demare sono solo alcuni dei vincitori degli ultimi capitoli della lunga storia.
Ma non è solo la posizione nel calendario UCI ad essere cambiata.
Anche il percorso si è presentato in nuove vesti, abbandonando dopo 9 delle ultime 10 edizioni, l'ascesa al santuario di Superga; Salita con pendenze a doppie cifre che faceva delle scorse edizioni una prova per scalatori puri.
Con un nuovo arrivo, adatto ai ranghi compatti, a trionfare è stato il 'cannonball' Mark Cavendish che è tornato alla vittoria in Italia davanti agli specialisti Bouhanni e Kristoff.
Quinto Peter Sagan che aveva preso parte alla corsa per scaldare le gambe e verificare la sua forma fisica in vista della Sanremo.
Nomi di caratura mondiale che accrescono una storia già ricca di prestigiose presenze.
Tra i vincitori della corsa più antica del mondo sono da ricordare, tra i tanti, Magni, Motta, Bitossi, Battaglin, il 'cannibale' Merckx e Moser fino ad arrivare ai campioni dei nostri giorni come 'El Pistolero' Contador, Diego Ulissi, Rigoberto Uràn, e il vincitore dello scorsa edizione Primoz Roglic.